Il lavoro del futuro tra paura e speranza
E’ partita domenica 20 agosto sulle pagine del quotidiano “Il sole 24 ore”(il giorno prima on line) la nuova serie di interventi sul Lavoro del futuro firmata da Luca De Biase. Si tratta di un viaggio sul crinale dei profondi cambiamenti in atto nel lavoro e nella sua percezione. Un viaggio fatto di paure e speranze. Di lavori che scompaiono e di nuovi che nascono. Un viaggio necessario che serve a tenere accesi i riflettori sulla mutazione profonda in atto non solo sulle “forme di sostentamento” ma sul senso stesso della parola lavoro. Un universo dove convivono forme di iper-sfruttamento e volontariato gratuito proposto come occasione curricolare. Nuovi lavori ad altissima specializzazione e basati su aggiornamenti continui. Lavori cercati e lavori creati: in un orizzonte di solitudine competitiva, in cui il lavoratore, o aspirante tale, è sovente costretto a dimostrarsi ogni giorno più conveniente o, in uno scenario entusiasmante da “stato nascente” che pervade chi il lavoro cerca di inventarlo “Insieme” per dirla con il titolo di un libro di Richard Sennet.
Un viaggio che necessariamente dovrà osservare le politiche in atto, le dinamiche imprenditori e gli scatti tecnologici ma senza dimenticare mai che la mutazione in atto che impatta già sul patto sociale del nostro vivere insieme. E che sottopone a una rude torsione gli articoli uno e quattro della nostra Costituzione, che fondano il patto sociale non più sul diritto di proprietà e sulla ricchezza posseduta, ma su quella generata dal lavoro. Finché il lavoro c’è.